Roma, 29 giugno 2023 – I maniscalchi sono una figura professionale la cui esistenza risale a millenni fa. Con un ruolo fondamentale nel corso della storia, hanno accompagnato l’evoluzione dell’uomo e della società. Il maniscalco è una di quelle professioni che sta scomparendo in Italia, una figura sempre più difficile da trovare.
A parlarcene è Alessandro Ingarra, un giovane “contro corrente” che ha deciso di intraprendere la professione di maniscalco, e che ci porta a scoprire questa antica e affascinante professione, dai suoi albori fino ai giorni nostri. Delineando un panorama che alterna nostalgia, passione e una certa dose di realismo.
Iniziamo con il parlare dell’origine della professione in Italia.
L’origine della professione
L’arte del maniscalco ha origini antichissime, risalenti all’età del bronzo, quando l’uomo cominciò a domare i cavalli. Con l’introduzione del ferro e l’evoluzione delle tecniche di lavorazione, nasce la figura del maniscalco, colui che forgia e applica i ferri ai cavalli.
Ma non si tratta solo di questo: il maniscalco era anche una figura chiave per il benessere generale dell’animale.
La professione di maniscalco si sviluppò in modo significativo durante l’era romana, quando l’uso dei cavalli in guerra, per il trasporto e in agricoltura divenne predominante. Man mano che la società si evolse, anche la professione del maniscalco si adattò, diventando essenziale per l’economia delle città e dei villaggi.
Cosa fa un maniscalco
Il maniscalco è un artigiano specializzato nella cura dei piedi dei cavalli. È responsabile della rimozione del vecchio ferro, del taglio e della limatura dello zoccolo, e della forgiatura e dell’applicazione di un nuovo ferro.
Ma il suo lavoro va oltre: deve conoscere a fondo l’anatomia del cavallo, per poter valutare la salute generale dell’animale e per poter intervenire correttamente.
Inoltre, il maniscalco deve essere in grado di lavorare con i veterinari e altri professionisti del settore equino per garantire che il cavallo sia in condizioni ottimali.
E, naturalmente, deve saper maneggiare i cavalli, essere paziente, forte e avere un ottimo senso dell’equilibrio. Un compito non da poco, che richiede una grande passione per questi magnifici animali.
Il ruolo del maniscalco nell’antichità
Nell’antichità, il ruolo del maniscalco era fondamentale. I cavalli erano una risorsa preziosa e la loro salute e benessere erano di vitale importanza. Il maniscalco era quindi una figura di primo piano, spesso ritenuto quasi sacro.
In epoca medievale, i maniscalchi erano spesso associati ai fabbri, poiché entrambi lavoravano il ferro.
Ma la loro abilità andava oltre la semplice forgiatura: sapevano come adattare le ferree al piede del cavallo per garantire il massimo comfort e per prevenire o curare problemi di salute. Le loro competenze erano quindi tanto apprezzate quanto essenziali.
Il maniscalco oggi: una professione antica ma sempre attuale
Nonostante il tempo e l’evoluzione tecnologica, la professione del maniscalco persiste. Oggi, con la riscoperta della professione, vediamo un ritorno alla pratica tradizionale del maniscalco, in cui la cura e l’attenzione per il cavallo sono al centro di tutto.
Il maniscalco moderno deve essere a conoscenza delle ultime tecniche e ricerche nel campo dell’equitazione e della cura del cavallo.
I maniscalchi moderni hanno anche lasciato il loro segno nell’arte e nella cultura contemporanea, con numerose rappresentazioni che celebrano l’abilità e la dedizione richieste da questo mestiere. Nonostante le sfide, la professione del maniscalco continua a prosperare, mantenendo viva una tradizione antica e preziosa.
Le difficoltà della professione
Nonostante l’importanza della professione, esistono molte difficoltà nel mondo moderno. La domanda di maniscalchi è diminuita con l’avvento dei veicoli a motore. Inoltre, il lavoro è fisicamente impegnativo e richiede una formazione specialistica.
Per molti la professione del maniscalco è considerata obsoleta, ma per coloro che lavorano nel settore equino, la figura del maniscalco è ancora fondamentale. Tuttavia, la diminuzione del numero di maniscalchi può mettere a rischio la salute e il benessere dei cavalli.
Proprio in questo ambito lavora Alessandro Ingarra, uno dei pochi giovani ad occuparsi di questo antico mestiere in Italia, grazie ad un lavoro che gli venne tramandato da una generazione di maniscalchi di vecchia data.
Un lavoro a sua detta, molto impegnativo, che non trova sbocco nella nuova società in cui i giovani cercano di fare lavori fisicamente meno impegnativi di questo.
Lo stato attuale della professione
Attualmente, la professione del maniscalco è in una fase di transizione. Se da un lato c’è una rinnovata attenzione e apprezzamento per questa antica professione, dall’altro, il numero di maniscalchi qualificati è in calo.
Nonostante la richiesta per questa professione sia ancora alta in certe zone rurali e in ambienti legati al mondo dell’equitazione, la carenza di personale qualificato rappresenta un serio problema.
Il futuro della professione dipenderà in gran parte dalla capacità di attrarre nuovi apprendisti e di trasmettere loro l’amore per questo mestiere, derivante dall’amore per i cavalli e tutto ciò che li riguarda.
Carenza di personale qualificato
Trovare personale qualificato è una sfida. La formazione del maniscalco è lunga e rigorosa, e richiede un impegno fisico e mentale significativo. Inoltre, nonostante la rinnovata attenzione per la professione, molte persone vedono ancora il maniscalco come un mestiere obsoleto.
Tuttavia, le opportunità di carriera per i maniscalchi sono numerose, soprattutto nel settore sportivo e nella cura dei cavalli da corsa o da spettacolo. Per coloro che amano i cavalli e che apprezzano il lavoro manuale, diventare un maniscalco può essere una scelta professionale gratificante.
Purtroppo, non solo il settore dei maniscalchi è a rischio di scomparire data la poca offerta di professionisti del settore: anche fabbri, carpentieri e artigiani sono a rischio di estinzione e si prevede un netto calo di queste figure in futuro.
Di cosa si occupa Alessandro Ingarra
Alessandro Ingarra è un giovane maniscalco che ha ripreso questa antica professione. Ha studiato con passione e dedizione, affinando le sue competenze sotto la guida di maniscalchi esperti. Oggi Alessandro lavora con cavalli di varie razze e discipline, offrendo loro la migliore cura possibile.
La sua passione per il mestiere è evidente: “È un lavoro difficile, ma gratificante. Non c’è nulla di paragonabile al rapporto che si crea con il cavallo. È un’esperienza unica“, dice il giovane maniscalco.
Alessandro rappresenta la nuova generazione di maniscalchi, che mantengono viva una tradizione antica, dimostrando che, nonostante le sfide, la professione del maniscalco ha ancora un futuro.