Il nuovo libro di Davide Uria trasforma i misteri dell’arte moderna in un racconto accessibile e divertente, spiegando opere complesse come quelle di Fontana con un linguaggio semplice e ironico, alla portata di tutti, anche della nonna!
Disponibile su Amazon il nuovo libro di Davide Uria, un’opera ironica, brillante e allo stesso tempo profondamente riflessiva, scritto che promette di conquistare il pubblico con il suo approccio unico all’arte contemporanea. Intitolato ‘Lucio Fontana spiegato a mia nonna: perché i tagli sono opere d’arte’, il libro rappresenta la prima pubblicazione di Uria in ambito artistico e nasce dall’esperienza delle sue lezioni di arte rivolte a un pubblico adulto.
Durante questi incontri, l’autore ha maturata l’idea di creare un racconto in grado di spiegare i misteri e le provocazioni dell’arte contemporanea con un linguaggio semplice e accessibile, utilizzando la figura di sua nonna come espediente narrativo.
“Mi è venuta l’idea di costruire una storia attorno ai miei insegnamenti, immaginando di raccontare Fontana a mia nonna, una persona pragmatica e lontana dal mondo dell’arte moderna” afferma Uria. Da qui è nato il libro che si snoda tra umorismo, dialoghi immaginari e riflessioni profonde sul significato dell’arte.
Al centro dell’opera, i celebri “tagli” di Lucio Fontana diventano il punto di partenza per esplorare concetti artistici apparentemente semplici, ma carichi di significato. Uria spiega come questi tagli, che a prima vista possono sembrare rotture o danni accidentali alla tela, in realtà aprono lo spazio verso nuove dimensioni e possibilità interpretative e proprio come cerca di far capire a sua nonna che quei tagli non sono semplicemente buchi da riparare, ma aperture verso l’infinito, così guida il lettore attraverso un mondo artistico che spesso sembra sfuggire alla comprensione.
Il libro però non si limita a trattare Fontana: l’autore utilizza questa figura come pretesto per un viaggio che attraversa l’intero panorama dell’arte contemporanea, senza dimenticare di fare riferimenti a movimenti e artisti del passato, creando così un percorso che unisce la storia dell’arte classica e moderna. Dai colori monocromatici alla ricerca dello spazio e dell’infinito, Uria esplora tematiche complesse con un tono leggero e brillante, rendendo concetti difficili alla portata di tutti.
Davide Uria è insegnante di disegno e storia dell’arte presso l’Università della Terza Età di Trani, dove ha sempre unito passione e ironia nella sua divulgazione artistica. Laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, Uria ha lavorato nel campo della comunicazione culturale collaborando con il MART di Rovereto, uno dei musei d’arte contemporanea più prestigiosi d’Italia, dove ha affinate le sue competenze nel settore della comunicazione museale. Successivamente, ha ricoperto il ruolo di cultore della materia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, dove ha curato eventi artistici e culturali, mostre e workshop dedicati alla comunicazione in ambito culturale.
Parallelamente alla sua carriera nel campo dell’arte visiva, Davide Uria si è dedicato alla scrittura e alla poesia, con pubblicazioni in raccolte e antologie su riviste e testate internazionali di rilievo. La sua versatilità gli ha permesso di spaziare tra diversi linguaggi artistici, dal visivo al letterario, sempre con uno stile che unisce profondità e leggerezza, riflessione e ironia.
‘Lucio Fontana spiegato a mia nonna: perché i tagli sono opere d’arte’ è un libro pensato per tutti, dagli appassionati di arte agli amanti della cultura pop, passando per chi s’affaccia per la prima volta al mondo dell’arte contemporanea. È un viaggio che attraverso un dialogo immaginario e situazioni quotidiane, mostra come l’arte possa essere non solo uno strumento di riflessione, ma anche di scoperta e divertimento. Con la sua scrittura, Uria riesce a rendere temi complessi comprensibili e affascinanti, restituendo l’idea che l’arte, con tutte le sue sfumature e provocazioni, può essere accessibile a chiunque, anche a una nonna con il suo senso pratico.
Un’uscita da non perdere per chi ama l’arte e vuole esplorare nuove prospettive con una risata in tasca.