Intervista a Noah Zayn Mortier, dalla sceneggiatura alla recitazione

da | 29 Nov 2024 | Arte e Cultura

Hai scritto il cortometraggio Just Sophie – Mag ik nog even. Può dirci qualcosa su questo cortometraggio?

Noah Zayn Mortier – “Just Sophie – Mag ik nog even” incarna il desiderio della protagonista di ritrovare la sua essenza, di essere semplicemente se stessa ancora una volta, libera da ogni etichetta che la vita le ha affibbiato. La storia racconta le conseguenze di una scelta importante che ha fatto e l’effetto a catena sulle persone a lei più care. Quanto può essere altruista o egoista una madre quando si trova tra l’incudine e il martello?

Perché hai scelto il rapporto tra madre e figlia come soggetto del cortometraggio?

Il soggetto del film è il rapporto che Sophie ha con se stessa e l’impatto che ha sulla sua autostima. Se il film fosse come una partita a scacchi, lei sacrificherebbe il suo pezzo più forte (se stessa) per proteggere il re (sua figlia).

C’è qualcosa di personale che ti ha ispirato?

Mia madre m’ispira quando creo personaggi femminili forti. È una donna tenace che incarna l’istinto materno e che arriverebbe persino al punto di non ritorno pur di proteggere i suoi figli.

Il cortometraggio ha vinto il premio come miglior film europeo. Come ti sei sentito?

È un’incredibile sensazione di conferma di tutte le ore di duro lavoro e di creatività che ho investito nella storia. Sono grato di essere stato uno dei membri fondatori che hanno contribuito a far nascere questa storia e questo film.

Il film è già stato preselezionato per un paio di altri festival, mentre per alcuni la decisione è ancora in sospeso.

Eri sul set durante le riprese?

Sì, durante le riprese sono stato un esperto di tutti i mestieri. Ho fatto il set dressing, la prova dei costumi, la produzione e il ruolo di Liam, membro del cast principale. A volte è stato travolgente, ma così gratificante. Ho potuto combinare molte delle mie passioni. Mi piace lavorare con i colori e creare una vibrazione coesiva sul set; il lavoro artistico, il reparto costumi, gli oggetti di scena giusti…

So che non è comune che uno sceneggiatore si unisca al set. È stata un’esperienza unica: come sceneggiatore ho partecipato all’intero processo di pre-produzione, riprese e post-produzione. Che fortuna!

Come hai affrontato il processo di scrittura? 

Come infermiere diplomato mi imbatto in molte persone di ogni estrazione sociale, che hanno una loro storia personale, un rimpianto, un’angoscia o una passione. Per me sono un pozzo infinito d’ispirazione da cui pescare idee. Alcune storie lasciano un’impronta tale da richiedere di essere raccontate. Certe voci chiedono di essere condivise e fatte risuonare nel mondo. A partire da questa situazione, creo personaggi relazionabili con la loro prospettiva unica.

Stai anche frequentando un corso di recitazione: ti piacerebbe recitare in futuro?

Ho avuto l’ispirazione, ho studiato la sceneggiatura attraverso diversi libri e il lavoro analitico sulle scene come attore. Così è nata la mia prima sceneggiatura.

Mi sono quindi diplomato in un corso di recitazione di due anni. Ma la recitazione è un processo in continua evoluzione, una moneta che ti spinge verso altre mete. Più s’impara e si prova come attore, più si arricchisce l’esperienza.

Sto imparando la tecnica Chubbuck della grande Ivana Chubbuck, insegnata dall’attore Adam Davenport. È un insegnante straordinario che si preoccupa in modo così profondo e autentico dei suoi studenti. I miei compagni di corso sono studenti provenienti da tutta Europa, soprattutto dall’Europa centrale e orientale. Penso che sia incredibile come l’amore per la recitazione possa unire così tante persone di diversa provenienza. Impariamo molto da Adam e gli uni dagli altri.

Puoi parlarci di qualche progetto futuro?

Non c’è bisogno di dire che sono ispirato a creare altre sceneggiature, a lavorare sulle mie capacità di attore e a metterle in pratica il più possibile. Ho appena terminato la mia seconda sceneggiatura per produrre un secondo cortometraggio, con un incredibile talento emergente.

Attualmente sono nella fase finale della scrittura di una serie drammatica di otto puntate su due migliori amici italiani che si trovano ad affrontare un brusco risveglio. #Drama! Un’amicizia messa a dura prova in un ambiente italiano colorato, dove i valori tradizionali, la famiglia, l’ottima cucina e la moda incarnano questi personaggi italiani.

Il mese prossimo girerò il mio nuovo show reel e creerò un sito web per spingermi ancora di più verso i miei sogni di attrice/sceneggiatrice. 2025, sto arrivando!

Autore: Francesco Ragugini