Case più fresche, l’’investimento risolutivo una tantum che aiuta a rinfrescare “naturalmente” edifici e condomini.
I sistemi di facciate ventilate sono in grado di influire anche sull’utilizzo di condizionatori e più in generale di costosi sistemi di raffrescamento, soprattutto a seguito dell’aumento dei costi dell’energia elettrica a causa della guerra russo-ucraina.
E anche l’ambiente ringrazia.
Quest’anno i primi caldi sono arrivati prima e più intensi del solito, complice il riscaldamento globale che, senza un intervento tempestivo e considerevole, rischia di far alzare la temperatura di 3,2 gradi entro il 2100.
Poche settimane fa il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico ha diffuso il nuovo rapporto sul clima e sulla mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, secondo il quale senza un’immediata riduzione delle emissioni in tutti i settori non sarà possibile limitare il global warming a 1,5 gradi.
Guardando i dati sull’impatto che i sistemi di raffrescamento hanno sui consumi e sull’ambiente, si evince che circa il 10% delle emissioni globali di CO2 dipende dall’uso dei condizionatori .
ADOC, l’Associazione Nazionale Difesa e Orientamento Consumatori ha invece stimato che nel 2021 per tenere un condizionatore acceso 6 ore al giorno venivano spesi circa 1,77€ al giorno, intorno ai 160€ euro per i tre mesi dell’estate.
Ma con il conflitto russo-ucraino i costi dell’energia elettrica sono più che raddoppiati (secondo ARERA nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del +131%) e, di conseguenza, i costi dell’utilizzo dei condizionatori incideranno notevolmente sulle bollette di quest’anno.
Ma come fare per evitare di soffrire il caldo sempre maggiore, soprattutto tra le proprie mura di casa?
Se quindi condizionatori e climatizzatori hanno un forte impatto sui consumi energetici, e anche sull’ambiente, esistono soluzioni in grado di abbassare le temperature interne, limitando l’utilizzo di soluzioni di raffrescamento.
Parliamo dei sistemi di facciata ventilata, rivestimenti da apporre alle mura esterne (sia di nuove che di vecchie costruzioni) in cui si viene a creare un’intercapedine d’aria tra il rivestimento e l’isolamento.
La differenza di temperatura che si genera tra l’esterno (rivestimento) sottoposto ad irraggiamento solare e l’interno (intercapedine) in ombra rispetto al rivestimento genera, soprattutto nei periodi estivi i moti convettivi “effetto camino”, risultante dalla variazione della densità dell’aria con il variare della temperatura.
L’aria calda viene portata in alto e smaltita insieme all’umidità dalle griglie di ventilazione abbassando di fatto la temperatura della pelle interna e mantenendola asciutta. Così facendo, si possono ottenere prestazioni termiche ottimali.
Realtà che produce e commercializza sistemi di facciata ventilata è il Gruppo Sto, una delle più importanti realtà al mondo nel settore dei sistemi e prodotti in edilizia.
Tra le soluzioni proposte dal Gruppo, di cui fa parte Sto Italia, vi è StoVentec R, un sistema di facciata ventilata senza giunti fino ad un max di 25 x 25 m, con lastra isolante in lana di roccia o fibra di vetro, una lastra porta-rivestimento innovativa in granulato di vetro espanso con contenuto riciclato fino all’85%, un materiale ecologico dalle caratteristiche notevoli.
Con il sistema di facciata ventilata StoVentec, ad esempio, è possibile abbassare i gradi degli ambienti interni.
Rilevazioni di temperatura degli strati dimostrano come, in vari casi presi in esame, la temperatura della camera di ventilazione nel mese di Agosto è arrivata ad essere, nelle ore di maggior irraggiamento, del 19% più bassa rispetto alla temperatura superficiale esterna.
“Il nostro prodotto StoVentec è la soluzione ideale per supporti interessati da lievi o importanti difetti di planarità o da irraggiamento solare diretto – spiega Vittorio Massimiani, Business Developer della facciata ventilata – StoVentec non pone limiti alle possibilità di realizzazione creativa, grazie alle innumerevoli texture e tinte disponibili. Inoltre StoVentec, per il rivestimento finale ad intonaco, è tra i pochi se non l’unico sistema in grado di integrarsi perfettamente con altri sistemi di isolamento termico ad esempio a cappotto”.
Questo particolare dettaglio consente al progettista, specialmente in ambito di retrofit energetico, di ottenere il massimo della prestazione termica di un edificio potendo optare, in base all’esposizione, su quali dei prospetti è preferibile avere maggior sfasamento termico e su quali meno.
La struttura a strati, non da ultimo, offre un sensibile miglioramento del livello di isolamento acustico fino a max. 10 dB R’W.
La riqualificazione dell’edificio con il sistema di facciata ventilata StoVentec consente infine l’accesso al Superbonus del 110%, per i vantaggi che offre in termini di efficientamento energetico, purché nel rispetto dei criteri per l’ottenimento, essendo tra gli interventi trainanti di isolamento dell’involucro edilizio opaco previsti dal decreto rilancio.
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